Scritture dell'anima

In questo volume vengono esplorati alcuni aspetti della scrittura autobiografica femminile di ambito cattolico, attraverso l’analisi di quattro casi settecenteschi di area geografica toscana. La prospettiva adottata è stata quella dell’analisi interna della fonte autobiografica. Attraverso le scritture di quattro donne si è cercato di ricostruire le loro vicende biografiche, di definire la rete di relazioni che seppero tessere intorno a loro, in primo luogo con i direttori spirituali, e di esplorare, in generale, i connotati della loro proposta religiosa. Le protagoniste di queste storie, una fiorentina, una sarzanese e due lucchesi, fecero tutte una scelta di nubilato, approdando al terzo ordine; scelta che permise loro di conciliare, pur con diverse modalità, un perdurante bisogno di misticismo, ad una nuova sensibilità religiosa che prevedeva una concreta azione nel mondo. Con alcune di queste esperienze, come nel caso del «papino» di Mulazzo, la lucchese Maria Antonia Colle, si ebbe il riproporsi di forme di potere carismatico femminile fondato su un rapporto diretto con il divino. Il controllo e l’intervento inquisitoriale, si esercitò, allora e soprattutto, su queste manifestazioni mistico-profetiche, che riproponevano un modello che rischiava di minare alla base gerarchie e poteri ecclesiastici maschili. Alcune delle protagoniste di queste storie inoltre impararono a scrivere per esigenze di direzione spirituale e tutte dovettero confrontarsi con l’obbedienza di dover redigere dei resoconti di coscienza. Tuttavia la loro scrittura non fu solo ‘obbligata’. Le donne coinvolte in queste esperienze, all’interno di queste tipologie di scrittura, riuscirono anche a cogliere le opportunità di espressione di sé che si offrirono loro, in primo luogo come momento di riflessione sulla loro esperienza spirituale e poi come occasione di crescita e maturazione personale.