Mario Vinciguerra

nato a Napoli nel 1887, dapprima funzionario del ministero della Pubblica istruzione, dal 1920 si diede al giornalismo. Al «Mondo» con Giovanni Amendola cercò di contrastare l’affermarsi della dittatura fascista, lavorò con Gobetti alla «Rivoluzione Liberale» e fu firmatario del Manifesto Croce. Si ritirò dalla professione giornalistica per la sua ostilità al regime, dando vita con Lauro de Bosis e Giuseppe Rendi al movimento antifascista «Alleanza nazionale». Tra i fondatori del Partito d’Azione, dopo la Liberazione fu redattore-capo del settimanale «La nuova Europa». Storico dei partiti politici, nel secondo dopoguerra si impegnò in opere di ampio respiro fra le quali I partiti italiani dal 1848 al 1955 (1955), Destino dell’Occidente (1960) e I partiti italiani dallo Statuto albertino alla partitocrazia (1968).