(Candelo, Biella, 1883 - Roma, 1976) cominciò presto la sua attività politica nel Partito giovanile liberale italiano. Tra i promotori del movimento nazionalista piemontese nel 1909, fondò la testata «Il Tricolore», schierata contro la democrazia parlamentare e fautrice di un ruolo più forte della monarchia. Dopo aver fu tra i protagonisti della nascita dell’Associazione nazionalista italiana (ANI) nel 1910, partecipò alla Grande guerra come volontario, ma non aderì al fascismo quando nel 1923 l’ANI confluì nel partito di Mussolini. Giornalista, scrittore, esperto di economia e diritto del lavoro, pubblicò numerosi saggi.