Antonio Scottà

sacerdote, ha insegnato nel Liceo Classico e Scientifico Statale e diretto la Casa dello studente a Portogruaro, sua città natale. È socio della Deputazione di Storia Patria delle Venezie; della Societas veneta di Storia religiosa di Padova; dell’Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa di Vicenza; dell’Associazione dei professori di Storia della Chiesa. Nella frequentazione dell’Archivio Segreto Vaticano ha sviluppato la ricerca su papa Benedetto XV di cui ha potuto verificare l’azione apostolica e politica, oltre all’impegno sul piano della carità verso le popolazioni soggette alla guerra e, soprattutto, l’azione diplomatica con i governi belligeranti, suggerendo saggi indirizzi per una pace senza vincitori e vinti. Oltre a vari scritti di storia locale, ha pubblicato: I vescovi veneti e la Santa Sede nella guerra 1915-1918, Roma 1991; I territori del confine orientale italiano nelle lettere dei vescovi alla Santa Sede, 1918-1922, Trieste 1994; La Santa Sede, i vescovi veneti e l’autonomia politica dei cattolici, 1918-1922, Trieste 1994; “La Conciliazione ufficiosa”. Diario del barone Carlo Monti, “incaricato d’affari” del governo italiano presso la Santa Sede (1914-1922), Città del Vaticano 1997; Giacomo Della Chiesa arcivescovo di Bologna 1908-1914. L’“ottimo noviziato” episcopale di Papa Benedetto XV, Soveria Mannelli 2002. Ha inoltre curato: La Conferenza di pace di Parigi fra ieri e domani (1919-1920). Atti del Convegno Internazionale di Studi (Portogruaro - Bibione, 31 maggio - 4 giugno 2000), Soveria Mannelli 2003.