Vilfredo Pareto

Un Pareto pensatore antidemocratico e antisocialista, e mai, però, teorico o sostenitore a tutto tondo del fascismo, è quello che Alberto Cappa descrisse nel 1924, a un anno dalla morte dello studioso. Il giovane giornalista apprezzava di Pareto soprattutto «lo studio della psicologia umana e delle sue relazioni con i fatti sociali» e il metodo di ricerca sperimentale e relativistico che intendeva affrontare la storia scientifi camente. Su questa base sociologica, in una battaglia militante a difesa di un liberalismo rinnovato, si sarebbero potuti ripensare tanto il Risorgimento, quanto – come Cappa aveva fatto sotto lo pseudonimo di Grildrig in Generazioni del fascismo uscito sempre presso Gobetti – la fenomenologia delle giovani generazioni che irruppero sulla scena pubblica durante il primo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra.

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