Jean Leclercq

(1911-1993), studioso tra i più celebri e rinomati della cultura monastica medievale, egli stesso monaco cistercense. Debitore della grande tradizione erudita benedettina, incarnata nel nostro secolo da tre grandi come Morin, Quentin e Wilmart, non ha mai voluto essere solamente un puro erudito. Grazie all’influsso di Etienne Gilson, che lo aveva orientato verso lo studio della monastica medievale, Leclercq ha sempre cercato l’uomo dietro ai testi, in un vero e proprio “umanesimo della ricerca”, come egli stesso ha detto. Di Bernardo di Chiaravalle ha curato, tra il 1957 e il 1977, l’edizione critica con Talbot e Rochais. Per i tipi delle Edizioni di Storia e Letteratura ha pubblicato, oltre ai cinque volumi di Recueil d’études sur saint Bernard et ses écrits (1962-1966-1969-1987-1992), Saint Pierre Damien ermite et homme d’église (1960).