Filippo Maria Pugliese

(Cerignola 1889-1956), dopo aver conseguito la maturità classica, frequentò la facoltà di Lettere prima a Firenze e poi a Bologna dove si laureò nel 1911 con Giovanni Pascoli. Deciso ad approfondire gli studi filosofici, fu prima all’Università di Palermo discepolo di Giovanni Gentile, poi a Napoli di Nicola Fornelli, con il quale si laureò nel 1914. Trascorse la sua esistenza fra l’insegnamento scolastico a Lecce e le ricerche sul folclore e sui dialetti della sua regione. Fu rappresentate per la Puglia del Comitato Centrale dell’Istituto Tommaseo per lo studio delle Tradizioni e della Poesia Popolare e divenne Membro dell’Accademia Meridionale di belle arti, lettere, archeologia. Diede inoltre vita a Brindisi all’Associazione regionale dei poeti e folcloristi. Poeta lui stesso sia in lingua sia in vernacolo, entrò in contatto nel febbraio del 1925 con Piero Gobetti per le cui edizioni apparve nel 1926 la raccolta Poesie. Disinteressato alla politica in nome di una presunta «anarchia utopistica», Pugliese finì per aderire al fascismo.